Coronavirus, aggiornamento delle misure per chi torna da Croazia, Grecia, Malta o Spagna

Coronavirus, aggiornamento delle misure per chi torna da Croazia, Grecia, Malta o Spagna

13/08/2020 - Sono state aggiornate le misure per evitare la diffusione dell'infezione da Sars-CoV-2, in accordo alle ultime disposizioni in materia di misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-192 e in ragione di quanto disposto dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 12 agosto. Per coloro che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta Spagna si raccomanda di:

- rafforzare le misure di sorveglianza anamnestica del donatore di sangue per rientro in Italia da Croazia, Grecia, Malta o Spagna;

- ammettere alla donazione esclusivamente i donatori che hanno assolto alle misure previste dalla sopracitata ordinanza e che sono risultati negativi al test per SARS-CoV-2.

 

Restano in vigore le disposizioni contenute nelle note Prot. n. 1447.CNS.2020 del 23 giugno 20204 e n. 1656.CNS.2020 del 27 luglio 20205:

Non è più prevista la sospensione di 14 giorni per chi rientra dai viaggi nel territorio dell'Ue (con l'esclusione di Bulgaria e Romania), nei paesi di Schengen ed altri paesi europei. Come pure per chi effettua spostamenti all'interno del territorio italiano a meno che lo spostamento non riguardi aree per le quali sia prevista l'applicazione del provvedimento di sanità pubblica consistente nell'isolamento fiduciario domiciliare. Le disposizioni, che hanno una natura solo precauzionale, non essendoci casi documentati di trasmissione trasfusionale del virus, tengono anche conto dei provvedimenti, presi a livello nazionale, finalizzati all'individuazione dei soggetti a rischio e che applicano ai medesimi urgenti misure di contenimento.

Tenuto conto che le attività sanitarie di donazione e raccolta del sangue e degli emocomponenti sono livelli essenziali di assistenza (art. 5, legge 219/2005) che garantiscono la continuità del supporto trasfusionale a oltre 1.800 pazienti al giorno sul territorio nazionale, con la circolare del 9 marzo 2020 e successive integrazioni, si raccomanda quanto segue:

rafforzare le misure di sorveglianza anamnestica del donatore di sangue per rientro in Italia da qualsiasi territorio internazionale

- applicare il criterio di sospensione temporanea di almeno 14 giorni dal rientro in Italia per i soggetti che provengono da paesi esteri.

- la sospensione di cui sopra non si applica per i soggetti che provengono da Paesi dell’Ue con l'esclusione di Bulgaria e Romania (Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria), Stati parte dell’accordo di Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera), Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.

- In relazione agli spostamenti in ambito nazionale non si applica alcuna sospensione temporanea fatto salvo che lo spostamento riguardi aree per le quali sia prevista l’applicazione del provvedimento di sanità pubblica consistente nell’isolamento fiduciario domiciliare; tali soggetti possono essere ammessi alla donazione dopo la conclusione del predetto periodo di isolamento, in assenza di altre condizioni subentranti che ne possano determinare il prolungamento e la conseguente non idoneità temporanea alla donazione.

- rafforzare le misure di sorveglianza sui possibili casi con anamnesi positiva per contatti con soggetti con documentata infezione da SARS-CoV-2;

- rafforzare le misure di sorveglianza chiedendo al potenziale donatore, al momento della presentazione per la donazione, se abbia già ottemperato all’eventuale obbligo della misura di isolamento fiduciario domiciliare, ove prevista;

- applicare il criterio di sospensione temporanea di almeno 14 giorni dopo la possibile esposizione al rischio di contagio per contatto con soggetti con infezione documentata da SARS-CoV-2;

- applicare il criterio di sospensione temporanea di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi o dall’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione da SARS-CoV-2 (infezione documentata oppure comparsa di sintomatologia compatibile con infezione da SARSCoV-2). Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2;

sensibilizzare i donatori ad informare il Servizio trasfusionale di riferimento in caso di comparsa di sintomi compatibili con infezione da SARS-CoV-2 oppure in caso di diagnosi d’infezione da SARS-CoV2 nei 14 giorni successivi alla donazione (post donation information);

- invitare il personale operante presso i Servizi trasfusionali e le Unità di raccolta ad attenersi scrupolosamente a comportamenti finalizzati a prevenire la diffusione delle infezioni respiratorie, ivi compresa l’infezione da SARS-CoV-2. 

Al fine di evitare l’aggregazione dei donatori nei locali di attesa e, di conseguenza, consentire il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale (almeno 1 metro), si raccomanda di:

- ricorrere preferenzialmente alla chiamata-convocazione programmata dei donatori al fine di regolare il numero degli accessi; ai fini della prevenzione del fattore di rischio rappresentato dal contatto stretto con soggetto affetto da COVID-19;

- adottare misure di triage preliminare del donatore in occasione del contatto telefonico come da indicazioni di cui all’algoritmo condiviso con il CIVIS, disponibile sul sito del CNS;

- promuovere l'implementazione, presso i Servizi trasfusionali e le Unità di raccolta delle dipendenti reti di medicina trasfusionale, di semplici processi di triage nella fase di accoglienza dei donatori, comprendenti la misurazione estemporanea della temperatura corporea. L'attivazione del triage è finalizzata ad evitare la possibile diffusione del virus nei locali di attesa attuando una pre-selezione dei donatori. Si suggerisce il valore di 37,5°C della temperatura corporea come parametro di rinvio temporaneo del donatore;

gestire il flusso dei donatori all’interno delle strutture sanitarie e durante tutte le fasi del percorso di donazione, in modo regolare e cadenzato.

Si raccomanda alle Associazioni e Federazioni dei donatori volontari di sangue di:

- non sospendere le raccolte del sangue e degli emocomponenti, presso le strutture ospedaliere pubbliche e presso le Unità di raccolta associative, nei territori sopra indicati e nell’intero territorio nazionale;

- garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all’epidemiologia del SARS-CoV-2 e alle misure adottate per la prevenzione della trasmissione dello stesso mediante trasfusione di emocomponenti labili;

- garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all’applicazione delle indicazioni fornite dal Ministero della salute per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti, secondo procedure operative condivise con il Servizio trasfusionale di riferimento; 

- fornire ai donatori, in fase di convocazione, adeguata informazione, anche al fine di evitare gli accessi alla donazione in presenza di sintomi associabili a infezioni respiratorie, ivi compresa l’infezione da SARS-CoV-2;

- garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta e ai donatori, la disponibilità di soluzioni disinfettanti per l'igiene delle mani;

- garantire la mobilità del personale dedicato alla raccolta associativa.

In relazione al fabbisogno trasfusionale ed alla gestione delle scorte di emocomponenti, si raccomanda:

- di porre in essere ogni opportuna misura atta a scongiurare la possibile interruzione o rallentamento della raccolta delle donazioni di sangue sul territorio regionale;

- di non sospendere le raccolte del sangue e degli emocomponenti, presso le strutture ospedaliere pubbliche e presso le Unità di raccolta associative nell’intero territorio nazionale;

- di non assumere provvedimenti di “quarantena” sulle unità di emocomponenti prelevate perché non sostenute da evidenze scientifiche in ragione della non dimostrata trasmissione trasfusionale del SARS-CoV-2;

- alle Strutture di Coordinamento per le Attività Trasfusionali (SRC) delle Regioni e Province Autonome di utilizzare la bacheca SISTRA per la segnalazione di eventuali carenze e di monitorare e potenziare le scorte strategiche regionali di globuli rossi, piastrine e plasma ad uso clinico, da destinare alla compensazione intra- ed inter-regionale, secondo quanto previsto dall’Intesa di Conferenza StatoRegioni, n. 131 sul “Piano strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi emergenze” (Rep. Atti n. 121/CSR del 7 luglio 2016);

- alle SRC la massima intensificazione della promozione della appropriatezza nell'utilizzo clinico dei componenti labili del sangue e della applicazione delle strategie di Patient Blood Management, nonché la valutazione di opportunità del possibile differimento delle procedure chirurgiche in elezione per le quali si preveda un elevato fabbisogno trasfusionale;

- alle SRC e alle Associazioni e Federazioni dei donatori volontari di sangue, di intensificare i rapporti di comunicazione fra l'ambito tecnico e quello associativo a livello regionale e locale, anche al fine di rendere l’attività di raccolta coerente con la programmazione regionale.

- alle SRC di adottare provvedimenti organizzativi che prevedano una flessibilità di orario per l’accettazione delle unità di sangue e di emocomponenti e il completamento delle correlate attività di lavorazione e testing.

Si raccomanda, inoltre, di rapportarsi regolarmente con lo scrivente Centro nazionale, mediante sistemi e modalità operative che consentano la trasmissione in tempo reale di informazioni, anche previsionali, inerenti alla consistenza delle scorte trasfusionali ed alla eventuale necessità di effettuare convocazioni straordinarie dei donatori e pianificare sedute di raccolta addizionali. Si raccomanda, infine, l’adozione delle suddette misure in modo omogeneo sul territorio nazionale al fine di consentirne la valutazione di efficacia e di impatto nonché il possibile adeguamento dinamico in funzione dell’evoluzione del quadro epidemiologico. I Responsabili delle SRC sono invitati a dare tempestiva attuazione alle suddette indicazioni, informando puntualmente i singoli Servizi trasfusionali operanti nelle Regioni e Province autonome di rispettiva competenza e le Banche di sangue cordonale, ove presenti.

In relazione al riscontro di segnalazioni da parte del donatore relative a comparsa di sintomi compatibili con infezione da SARS-CoV-2, oppure in caso di diagnosi d’infezione da SARS-CoV-2, nei 14 giorni successivi alla donazione (post donation information - PDI) si rimanda all’algoritmo allegato (Allegato N. 1) del documento pdf dell'integrazione datata 26 marzo per le azioni da intraprendere, in modo omogeneo sul territorio nazionale, sugli emocomponenti raccolti. Si raccomanda, inoltre, di utilizzare la tabella in allegato (Allegato N. 2) per la rilevazione settimanale delle informazioni riferite dal donatore nella procedura di PDI, entro i 14 giorni successivi alla donazione, e correlate a COVID-19.

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